Aiuto
Diverse malattie croniche (> 2) e/o sintomi inspiegabili
Malattie croniche
Patologie di lunga durata che evolvono lentamente.
Esempi : cardiopatie, ictus, tumori, patologie respiratorie croniche, diabete, ecc.
(Organizzazione Mondiale della Salute, 2018).
Sintomi inspiegabili
Manifestazioni espresse e/o vissute dagli utenti relative a condizioni
che non possono essere identificate oggettivamente dall’esame
fisico e/o da altri test diagnostici (Park & Gilmour, 2017).
Esempi : colon irritabile, stanchezza cronica, fibromialgia, ecc.
Dolori cronici
“Esperienza sensoriale ed emotiva [persistente o ricorrente]
spiacevole, causata da un danno tissutale esistente o potenziale,
o descritta in termini che lo evocano, che è in corso da tre a sei
mesi e/o che può influenzare negativamente il comportamento
o il benessere dell’utente.” (Agence nationale d’accréditation et
d’évaluation en santé, 1999).
Ha delle conseguenze sulle capacità funzionali e relazionali
dell’utente nelle sue attività della vita quotidiana.
Esempi : artrosi, neuropatie diabetiche, herpes zoster, dolori post ictus, ecc.
Allergia e/o intolleranza ai medicamenti
Reazione anormale e specifica del corpo a una sostanza estranea (allergene) che non causa alcun disturbo nella maggior parte delle persone (Larousse, S.d.).
Le reazioni allergiche possono essere di tipo immediato, con sintomi
che compaiono entro pochi minuti dall’assunzione del farmaco,
o di tipo ritardato. I disturbi legati a una reazione allergica tardiva
appaiono con un ritardo di diversi giorni o addirittura di diverse
settimane (Centre d’allergie suisse, 2017).
Esempi :
reazioni allergiche di tipo immediato : rossore, orticaria, gonfiore della
pelle o delle mucose (angioedema), sintomi simili al freddo (rinite), problemi
respiratori.
Reazioni allergiche di tipo tardivo : manifestazioni cutanee simili al morbillo (esantema
maculopapulare) con forte prurito e parziale formazione di vesciche (forma
bollosa), talvolta arrossamenti dolorosi con infiltrazioni di sangue (petecchie),
sensazione generale di malattia con febbre e stanchezza.
Assunzione di più farmaci (>5)
La somministrazione di molti farmaci contemporaneamente o la
somministrazione di un numero eccessivo di farmaci (Bjerrum,
Rosholm, Hallas & Kragstrup, 1997).
È comune negli anziani, legato alla polipatologia e alle malattie croniche.
Può anche essere inappropriato e comportare rischi di effetti
avversi o interazioni farmacologiche, aumentare il rischio di cadute
e persino aumentare la mortalità. È considerata polimedicazione
la somministrazione di più di cinque sostanze diverse in sette giorni,
da parte del paziente stesso e/o del suo familiare curante e/o di
un professionista dell’assistenza (Frazier, 2005; Monegat, Sermet,
Perroin & Rococo, 2014).
Disturbi cognitivi
Diminuzione della capacità intellettuale associata o meno a un
danno cerebrale (Delaloye, 2010): Consiste in una definizione di una
diagnosi medica e/o di una sintomatologia.
Esempi : problemi di memoria, attenzione/concentrazione, percezione, giudizio, pensiero
rallentato, difficoltà di organizzazione, difficoltà di risoluzione di problemi. E’ consigliabile
porsi la domanda: se la presenza di uno o più disturbi cognitivi hanno un impatto sulle
ADL e/o IADL?
Difficoltà finanziarie e/o incapacità di sostenere economicamente le prestazioni sanitarie, di assistenza e/o cura e/o di mezzi ausiliari e/o i trasporti e/o l’alimentazione
Difficoltà e/o incapacità a gestire l’amministrazione ordinaria, a effettuare
i suoi pagamenti ed eventualmente quelli della sua famiglia
senza supporto sociale/familiare/di rete. Reddito finanziario insufficiente,
vulnerabilità. Assenza di richiesta di assistenza finanziaria.
Esempi: Indennità d’ invalidità.
Osservazioni che possono aiutare a identificare le
difficoltà finanziarie: ritardi nei pagamenti, frigorifero vuoto, varietà e quantità
limitata di cibo, condizione orale alterata, abbigliamento precario, rifiuto di servizi
essenziali e/o ordinazione di materiale, ecc.
Assenza o esaurimento del caregiver (familiare che
assiste il paziente) e/o tensioni familiari
Il caregiver è una persona (familiare, amico, vicino, conoscente) che
fornisce regolarmente cura e/o assistenza e supporto in modo non
professionale per un periodo di tempo significativo e/o in modo
intenso in relazione alla famiglia. L’esercizio di questo ruolo può portare
a tensioni, incomprensioni e conflitti nella relazione, così come
nelle persone intorno a loro.
L’esaurimento del caregiver si può manifestare in modi diversi, tra
cui il deterioramento della salute, la fatica, l’ansia e/o lo stress cronico
significativo, il disagio fisico e/o psicologico (depressione, rabbia o
conflitto sull’assistenza fornita), il bisogno di stacco, la paura di non
essere più in grado di continuare a erogare l’assistenza fornita, una
sensazione di isolamento sociale e difficoltà finanziarie.
Difficoltà nella comprensione linguistica dovuta
a problemi di analfabetismo e/o barriere culturali)
«L’attitudine a comprendere e utilizzare le informazioni per raggiungere
obiettivi personali e per aumentare le proprie conoscenze
e capacità» (Organisation de coopération et de développement
économiques (OCDE), 2000).
Esempi : immigrati appena arrivati, persone la cui lingua madre non è la lingua ufficiale
del paese di cura, basso livello di istruzione.
Isolamento sociale
Esclusione involontaria dalla vita sociale e dai legami sociali (famiglia,
amici, vicini, attività sociali, ecc.). Una persona che si ritira
dalla vita sociale per scelta non è isolata.
Domande che possono aiutare a identificare l’isolamento sociale: la persona ha contatti
con amici, familiari, visitatori, contatti telefonici, e-mail, ecc.?
Cosa gli piace fare socialmente? Vorrebbe un maggior contatto sociale?
Abitazione inadeguata e/o presenza di barriere
architettoniche
Qualsiasi tipo di problema nell’abitazione e nelle sue immediate vicinanze
che potrebbe rendere la vita difficile o pericolosa per l’utente.
Esempi : cucina disordinata, frigorifero non funzionante, presenza di topi, scarafaggi,
cimici, pavimenti scivolosi, soglie, accesso difficile all’abitazione, assenza di ascensore,
assenza di rampa di accesso, violenza nel quartiere, ecc.
Depressione e/o intenti suicidi
La depressione è un disturbo mentale comune caratterizzato da
tristezza, perdita di interesse o piacere, senso di colpa o bassa
autostima, con alterazioni del sonno o dell’appetito, affaticamento e
mancanza di concentrazione. La depressione può durare nel tempo
o essere ricorrente, compromettendo sostanzialmente la capacità di
un individuo di affrontare la vita quotidiana. Nel peggiore dei casi,
può portare al suicidio. (Organizzazione Mondiale della Salute, 2018).
Questo item sarà evidenziato se i sintomi sono oggettivabili. Un episodio depressivo passato
per il quale non c’è più alcun trattamento in corso non viene preso in considerazione.
Malattie psichiatriche e/o disturbi psichici
(delirio, allucinazioni ecc.)
Diagnosi medica accertata e/o sintomatologia oggettivabile.
Esempi : percezione disturbata di sé o della realtà, disturbi dell’umore, relazioni
interpersonali disturbate, processi di pensiero disturbati, autonomia limitata e/o livello
di dipendenza nella gestione della vita quotidiana.
Dipendenze
Relazione patologica di una persona con una sostanza o un
comportamento; in astinenza o meno, con trattamento sostitutivo
o meno, con riduzione e controllo del consumo o meno.
Esempi : dipendenza da sesso, videogiochi, sostanze legali o illegali, medicamenti
Stato di ansia o angoscia che rende confuso
il quadro clinico
Sensazione di disagio, apprensione e preoccupazione, la cui
origine può essere inconscia o meno. Percezione di un pericolo,
reale o soggettivo.
Funzioni mentali instabili che variano nell’arco
della giornata
Manifestazioni comportamentali e/o stati d’animo che variano
durante la giornata. Labilità emotiva (cambiamenti d’umore rapidi
e significativi, variabilità e instabilità).
Esempi : esplosioni di gioia, tranquillità e eclatanti esplosioni di rabbia o lacrime.
Frequenti sollecitazioni della rete primaria (informale)
e/o secondaria (formale)
Richieste di aiuto, di sostegno, di presenza, di informazione, frequenti/
ripetute, più o meno importanti, espresse o meno dall’utente a
professionisti e non, al suo familiare curante o caregiver o a qualsiasi
persona intorno a lui.
Esempi : telefonate frequenti, bisogno di rassicurazione…
Comunicazione ambivalente e/o conflittuale con un
membro della rete primaria (informale) e/o secondaria
(formale)
Proposte e/o atteggiamenti oggettivati come contraddittori e/o
variabili e/o conflittuali riguardo ai suoi bisogni, ai suoi problemi
di salute e/o ai suoi obiettivi di salute o di vita, nei confronti della
rete primaria o secondaria. Possono alterare la relazione curante-utente
e la relazione con la rete primaria.
Preoccupazione per i propri sintomi e/o il proprio
stato di salute e/o per le informazioni mediche
ricevute
Preoccupazione per l’evoluzione della propria malattia e/o una
recidiva (tumore o altro) attraverso l’interrogazione del caregiver
sulla propria patologia, i propri sintomi, il proprio stato di salute.
Questo riguarda la salute fisica e/o psicologica dell’utente.
Aggressività (verbale e/o fisica) o mutismo
Modalità di comunicazione minacciose, svalutanti, squalificanti,
destabilizzanti e/o parole e/o gesti e/o comportamenti (attivi o
passivi) da parte dell’utente verso la rete primaria e/o secondaria.
Resistenza o opposizione, siano esse attive o passive,
alle cure
Frequenti negoziazioni per uno o più trattamenti, o rifiuto assoluto,
o ripetuti episodi di rifiuto, o sviluppo di strategie di evitamento.
Esempi : annullamento di prestazioni, assenza, fallimento di proposte e/o azioni di
assistenza e/o cura.
Percezione da parte del paziente di un recente
peggioramento dello stato di salute
Percezione dell’utente, del suo stato di salute, verbalizzato come più
precario da meno di un mese.
Cambiamento globale del grado di autonomia
(ADL/IADL) nel corso dell’ultimo mese
Esempi : diminuzione della partecipazione alle ADL/IADL, difficoltà a seguire i consigli
di cura, diminuzione del livello di indipendenza, ecc.
Periodo di transizione ad esempio : annuncio
della diagnosi, nuova ospedalizzazione, morte del
caregiver (famigliare che lo assisteva), divorzio,
problemi di lavoro, ecc.
Un periodo della vita o della malattia in cui avvengono diversi cambiamenti.
Una transizione indica che c’è un cambiamento nello stato
di salute, nei ruoli e nelle relazioni, nelle aspettative o nelle capacità.
Significa che c’è un cambiamento nei bisogni della persona in tutti
gli ambiti/sistemi e in tutte le dimensioni. La transizione richiede che
la persona integri :
- nuove conoscenze,
- comportamenti diversi,
-
che modifichi il modo in cui si definisce nel contesto sociale,
in relazione alla sua salute o malattia, o ai suoi bisogni
personali e ambientali che influenzano il suo stato di salute
(Meleis, Sawyer, Im, Messias & Schumacher, 2000).
Esempi : annuncio di una diagnosi, rientro dall’ospedale, ricovero in ospedale del
caregiver, decesso del caregiver, divorzio, licenziamento, ecc.
Cambiamento acuto delle capacità cognitive
Rapido cambiamento del comportamento abituale dell’utente
(Haute Autorité de santé, 2009).
Esempi : inversione recente del ritmo circadiano (sonno/veglia), disturbi della memoria
e del pensiero, distraibilità, linguaggio disturbato, disorientamento, percezione alterata
dell’ambiente, agitazione, irritabilità, impazienza, wandering, euforia, mancanza di
attenzione, diminuzione della vigilanza, letargia, apatia, ecc…
Imprevedibilità dello stato di salute, ad esempio:
apparizione di sintomi inabituali, scompenso per una
patologia cronica, ferite, dolore, ecc.
Incertezza e/o impossibilità di prevedere l’evoluzione dello stato di
salute e/o dei comportamenti dell’utente nei giorni o nelle settimane
a venire.
Esempi : frequenti cambiamenti di trattamento e/o dosaggio, instabilità fisica e/o psicologica,
uno o più ricoveri d’urgenza e/o soggiorno temporaneo/RAMI negli ultimi tre
mesi. Se uno degli esempi è validato, la nozione di imprevedibilità deve essere presa in
considerazione (HAS, 2014)
Moltitudine di operatori nella rete secondaria (formale)
(medico curante, specialista, curante, curatore, ecc.)
Numero di professionisti +3 (medici, infermieri, assistenti sociali,
ecc.) che intervengono e interagiscono regolarmente nella situazione
del paziente.
Assenza o basso grado di collaborazione tra i vari
attori della rete primaria (informale) e/o secondaria
(formale)
Assenza o legame debole dovuto alla mancanza di comunicazione
o di conoscenza delle parti interessate.
Percezione, da parte del professionista, della presenza
di incoerenze terapeutiche e/o di una presa in carico
priva di senso
Mancanza di logica, comprensione, continuità, coordinazione
tra pensiero, espressione e azione nella cura fornita al paziente.
Esempi : disaccordi, contraddizioni, incomprensioni, differenze di opinione
tra i caregiver e/o il paziente, perdita di significato nella cura, visioni diverse
tra il paziente, i familiari curanti, il medico, l’infermiere, ecc.
Problemi assicurativi. Esempio: limitazione del
rimborso delle spese
Problemi assicurativi che hanno un impatto sulle cure.
Esempi : limitazione del rimborso delle spese, limitazione della copertura da parte
dell’assicurazione del paziente, il mancato rimborso delle spese mediche.
Percezione, da parte dei membri della rete secondaria
(formale), di stanchezza emotiva e/o fisica della presa
in carico
Carico emotivo : Sensazione/sentimento di impotenza, perdita di controllo, tristezza,
dolore, rabbia, ansia, sentirsi attaccati o perseguitati, invasione
emotiva della propria sfera privata.
Carico fisico : Situazione che richiede l’utilizzo importante della forza fisica e un
dispendio di essa in maniera ricorrente in aggiunta ai mezzi ausiliari,
passaggi multipli durante il giorno, assenza di mezzi ausiliari o mezzi
ausiliari inadeguati, ecc.